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Iniziative e progetti ecologici

Aggiornamento: 30 nov 2020






Eco Domum – Messico



È un progetto ideato in Messico, che prevede il riciclaggio ottimale della plastica.

Si ricicla tutto, a partire dalle bottiglie delle bevande, ai giocattoli, fino a oggetti semplici come le buste della spesa. Tutta la plastica viene trasformata in pannelli che avranno la funzione di pareti e tetti per la costruzione di case a basso costo.

È possibile acquistare una casa di 40 mq al prezzo di 5.000 pesos (circa 250 euro), inoltre i tempi di costruzione si aggirano intorno ad una settimana di lavori. Nonostante i materiali di costruzione e considerato il basso costo, la casa risulta ugualmente stabile, resistente e impermeabile. La società Eco Domum

produce pannelli ognuno di 2,5 metri di lunghezza per 1,2 di larghezza, con uno spessore di 2,5 cm; continuando così l’azienda riuscirà a riciclare anche 5.5 tonnellate di plastica al giorno, riducendo notevolmente l’inquinamento da plastica.

Come ben sappiamo, la plastica è uno tra i fattori più rilevanti dell’inquinamento, sia dei mari sia delle aree verdi; la plastica impiega centinaia di anni per decomporsi, quindi questo progetto sembra essere decisamente valido grazie al riciclaggio della plastica che propone e che è riuscito ad attuare.


Fonti:



Phi Suea – Thailandia


La Phi Suea House è una residenza completamente sostenibile a bassissimo impatto ambientale. La struttura è alimentata da:

· pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica,

· un sistema di raccolta dell’acqua piovana e dell’irrigazione. Questo sistema attraverso vari filtri riesce a trasformare l’acqua “sporca” in acqua riutilizzabile, “pulita”, così da poter riutilizzare la maggior quantità di acqua possibile;

· pannelli solari termici, per il riscaldamento dell’acqua per l’uso domestico.

Inoltre nel vasto giardino troviamo un giardino coltivato in permacultura e la peschiera che fornisce il perfetto terreno di riproduzione per i pesci locali e crea un ambiente accogliente per le nostre anatre e oche. Quello che era un buco ricoperto di erba è stato trasformato in uno stagno completamente organico alimentato a energia solare.

La struttura è completamente autonoma e autosufficiente al 100% quindi è completamente indipendente dalla rete elettrica pubblica.


Fonti:




Fruitleather – Paesi Bassi


Il Fruit leather Rotterdam è un progetto nato tra i banchi della scuola Williem de Kooning Academie e prevede l’abbattimento degli sprechi di frutta e verdura. L’idea iniziale era quella di trasformare 3500 kg di ortaggi invendibili in una pelle naturale, resistente ed ecologica.

La realizzazione della pelle avviene attraverso dei semplici passaggi:

· togliere i semi da frutta e ortaggi;

· tagliare e schiacciare la frutta;

· bollire in macinato per renderlo sterile, eliminando i batteri;

· passare all’asciugatura su una superficie particolare.

I dettagli del processo rimangono però segreti in quanto gli ideatori hanno deciso di non divulgarli. Il primo prodotto in pelle eco-friendly è una borsa, ma la ricerca non si è ancora fermata, si sta sperimentando come rendere la pelle ancora più resistente.


Fonti:




Marin Country Day School - California


Il Marin Country Day School è un campus che ha ricevuto la certificazione LEED Platinum e Merit Award ed è una tra le costruzioni bio edili più moderne ed ecosostenibili del mondo.

La struttura presenta varie file di finestre dislocate in tutto l’edificio che permettono di sfruttare al massimo l’illuminazione naturale riducendo i consumi energetici, inoltre le numerose vetrate permettono un’ottimale circolazione e ricambio dell’aria.

La scuola è provvista di un sistema di raccolta delle acque piovane che giungono ad una cisterna sotterranea di 15.000 litri per poi essere filtrata ed essere immessa nei bagni.

Un altro aspetto fondamentale è l’isolamento termico, composto prevalentemente da legno che riesce a garantire una temperatura interna ottimale e un mantenimento costante di essa.

Per finire il fabbisogno energetico della struttura è garantito dai pannelli fotovoltaici che riescono ad abbattere i costi energetici.


Fonti:




Bosco Verticale- Milano


Il Bosco Verticale è un edificio-prototipo che cerca di coniugare uomo e natura. Sono due torri alte 80 e 112 metri, che ospitano nel complesso 800 alberi (480 alberi di prima e seconda grandezza, 300 dalle dimensioni più ridotte, 15.000 piante perenni e/o tappezzanti e 5.000 arbusti. Una vegetazione equivalente a 30.000 mq di bosco e sottobosco.

Gli edifici si trovano nel centro urbano, questo aiuta a diminuire lo smog prodotto dalla città in quanto le piante assorbono CO2 e polveri sottili restituendo ossigeno.

Tutte le operazioni di cura del verde vengono gestite dai condomini e una volta all’anno dai “Flying Gardeners”; una squadra di arboricoltori che si cala dal tetto degli edifici per eseguire la potatura e il controllo delle piante. L’irrigazione ha un impianto centralizzato controllato in remoto, mentre l’acqua necessaria a questo processo è attinta dal filtraggio degli scarichi grigi delle torri.


Fonti:


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